Visita alla centrale idroelettrica di Somplago- Sabato 19 novembre 2011
L’impianto, entrato in servizio nel 1954, utilizza la portata scaricata dalla centrale di Ampezzo e parte delle acque del Medio Tagliamento e suoi affluenti da quota 480 mslm con un salto di 280 m, restituendola, infine, al Tagliamento. La centrale, costruita in caverna, si trova sulla sponda nord-ovest del lago di Cavazzo, in località Somplago, nel Comune di Cavazzo Carnico. La galleria di derivazione della centrale, lunga circa 8,5 km, si collega, a valle del pozzo piezometrico, a tre condotte forzate metalliche poste in un pozzo verticale ricavato in roccia, che alimentano singolarmente i tre gruppi di cui è dotata la centrale. L’energia elettrica viene prodotta da tre generatori gemelli mossi da tre turbine Francis ad asse verticale. Tramite un sistema di sbarre l’energia prodotta viene trasferita ai trasformatori elevatori installati all’interno della centrale; da questi, tramite cavi in A.T., viene trasportata all’esterno in un sistema di smistamento costituito da due sbarre A.T. (una esercita a 130 kV e l’altra a 220 kV) per l’immissione definitiva in rete.
Attualmente l’impianto è completamente automatizzato ed è telecomandato dalla centrale Edipower di Milano e quindi è necessario pochissimo personale per controllarlo.
L’interno della sala macchine è decorato con un’affresco che ripercorre tutta la storia del Friuli e da altri elementi estetici e funzionali, come ad esempio i grandi pannelli retroilluminati che hanno la funzione di simulare delle finestre per rendere l’ambiente meno claustrofobico per gli addetti della sala.
Un po’ di storia…
In Friuli Venezia Giulia, i primi impianti idroelettrici risalgono alla fine dell’Ottocento: è datato 1897 l’impianto progettato dagli ingegneri Salice e Zenari che prevedeva l’utilizzo delle acque del torrente Cellina, mediante le centrali di Malnisio e Giais, per una potenza complessiva di 14.000 HP (10,4 MW).
Nel 1905 entra in servizio la centrale di Malnisio – che alimentava la città di Venezia, con una linea di 87 km a 30.000 volt mentre nel 1908 entra in esercizio la centrale di Giais, che alimentava Udine con una linea di 45 km a 30.000 volt.
Un grosso impulso allo sviluppo degli impianti idroelettrici in Friuli si è avuto negli anni ’50, con la Società Adriatica di Elettricità (SADE), che ha realizzato gli impianti del Tagliamento (Ampezzo 1948, Somplago, 1957) ed ha completato gli impianti del Cellina (Barcis, San Foca e Villa Rinaldi nel 1954). Dalla privatizzazione degli anni ’60, quando gli impianti sono passati all’Enel ai giorni d’oggi con la cessione da parte dell’Enel a varie società private.
Dal 2006 i nuovi uffici direzionali del Nucleo, precedentemente situati a Udine, si trovano presso la Centrale di Somplago.
Visita alla centrale termoelettrica di MonfalconeMercoledì 27 Marzo e Giovedì 28Marzo 2013
La centrale termoelettrica di Monfalcone funziona a carbone e gasolio per le sole fasi avviamento ad olio combustibile denso. Da alcuni anni impiega anche combustibili da fonte rinnovabile, come le biomasse, che vengono bruciate insieme al carbone in una percentuale pari a circa il 5%.
La Centrale è ubicata lungo la sponda orientale del Canale Valentinis e sorge su di una area di superficie di circa 20 ettari
È costituita da 4 gruppi termoelettrici che funzionano indipendentemente con potenza complessiva di 976 MW.
Le sezioni 1 e 2, alimentate sia con carbone sia con gasolio per la fasi di avviamento ed aventi potenza di 165 e 171 MW, sono entrate in esercizio rispettivamente nel 1965 e nel 1970, mentre le sezioni 3 e 4, alimentate con olio combustibile e con una potenza di 320 MW ciascuna, sono entrate in servizio nel 1983 e nel 1984. Le sezioni 3 e 4 sono state messe fuori servizio alla fine del 2012 e dichiarate non più disponibili per l’esercizio commerciale di erogazione di energia elettrica sulla rete. E’ attualmente in corso la fase di dismissione dei serbatoi e del parco di stoccaggio dell’olio combustibile.
Nei primi mesi del 2008 sono entrati in servizio gli impianti DeSOx per l’unlteriore abbattimento delle emissioni di SO2 delle due sezioni a carbone.
A2A, che oggi gestisce l’impianto,è la multiutility nata il primo gennaio 2008 dalla fusione tra AEM SpA Milano e ASM SpA Brescia
Visita alla Centrale elettrica di Malnisio e Immaginario scientifico Martedi 16 settembre 2014
Immersa nel rigoglioso paesaggio naturale pedemontano, l’ex Centrale idroelettrica “Antonio Pitter” è uno splendido esempio di architettura industriale di primi del Novecento ed è oggi un museo dove è possibile vedere i macchinari originali perfettamente conservati e la sala comandi. L’ex Centrale costituisce anche un prestigioso teatro per percorsi interattivi del l’Immaginario Scientifico . È qui infatti presente un Science Centre con exhibit hands – on , ovvero postazioni interattive da toccare e manipolare, per entrare in contatto con la scienza e la tecnologia in modo creativo e dinamico.
STORIA DELLA CENTRALE
La storia dell’avventura umana e tecnologica che, attraverso un’opera di ingegno e di fatica ha cambiato in soli 5 anni il destino di un intero territorio, togliendolo dall’isolamento e trasformando il torrente Cellina in fonte energetica, fino a illuminare Piazza S. Marco a Venezia.
IL MUSEO DELLA CENTRALE
In funzione dal 1905, nel 1988 la Centrale cessa le sue attività. Dopo l’acquisto da parte del Comune di Montereale Valcellina e a seguito degli interventi di recupero, nel giugno del 2006 la Centrale riapre al pubblico come museo di se stessa: straordinario esempio di archeologia industriale.
IL SCIENCE CENTRE IMMAGINARIO SCIENTIFICO
Distribuito in due ali dell’edificio, il Science Centre comprende una sezione museale interattiva e ludo – didattica (“Fenomena”), e una sala polifunzionale per le attività laboratoriali. Un museo diverso per stimolare la curiosità verso i fenomeni naturali e promuovere la sperimentazione e e la cultura scientifica.