Domenica 15 marzo 2015, alcuni soci dell’Associazione “Il Vento-Fvg” hanno avuto l’opportunità di visitare una moderna realtà imprenditoriale friulana sita in comune di Pavia di Udine.
A tal proposito, il Presidente e il CD dell’Associazione si scusano per non aver reso nota con i consueti mezzi d’informazione l’iniziativa a tutti i soci.
Rassicuriamo, trattarsi di un evento del tutto casuale che trae origine dal recente viaggio nelle Marche a Capodanno. Infatti, durante i trasferimenti il nostro Socio Franco Stefanutti, conduttore dell’impianto “Giove Energy S.r.l.”, parlò ai presenti di questa sua insolita attività agro-industriale nel campo delle energie rinnovabili, rendendosi disponibile ad accompagnare, su richiesta, un numero limitato di persone (max., 10) in visita alla Centrale.Tale limitazione si pone in relazione con le stringenti norme di sicurezza imposte essendo gli impianti in funzione.
Riportiamo di seguito, al solo scopo di rendere partecipi gli associati interessati che non hanno avuto, o non avranno la possibilità di visitare impianti del genere, le nostre impressioni sulla visita – ancorché non esaustive al riguardo -
L’Ospite
Fin dai preliminari dell’incontro, è emersa la poliedrica e lungimirante figura di Franco Stefanutti: friulano, coniugato, autodidatta con spiccata vocazione all’imprenditorialità, cioè quella capacità di far convergere sinergicamente conoscenze, tecnologie e risorse, indispensabili per avviare e dar continuità aun’azienda. Infatti,in fase propedeutica – egli spiega –si è avvalso di qualificate consulenze nelle varie discipline coinvolte nella lunga e complessa filiera produttiva, per approntare un progetto credibile ai fini dell’ottenimento dei finanziamentinecessari, delle concessioni autorizzative da parte dei numerosienti preposti al loro rilascio. Valutato come punto di forza l’accesso alle previste sovvenzioni e alle “corpose” incentivazioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili e assimiliate (Legge 10 e Provvedimento CIP 6).
A nostra domanda: ritiene che la sua Azienda, all’esaurimento degli incentivi come previsto, possa continuare a essere remunerativa e non confinata in zona marginale?
Risposta: “Stiamo già lavorando intensamente per l’ottimizzazione dell’intero processo produttivo, e in particolare nella ricerca della miglior tecnologia per lo sfruttamento anche dei residui salti energeticipresenti nelle varie trasformazioni della materia, dallo stato solido, liquido e gassoso”.
Gli crediamo sulla parola!- In special modo se fa riferimento all’enunciato di Lavoisier (chimico, Parigi 1743-1794): “In natura nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma” conosciuta come la legge di conservazione della materia – .
L’impianto
Il nostro accompagnatore pone in evidenza alcune particolarità.
Primo:la modesta superficie occupata (2 ha) nonostante una potenza elettrica di erogazione continuatapari a 0,999 MW (999kW)*,oltre, allo sfruttamento dell’energia termica prodotta ai fini del teleriscaldamento e i limitati residui da utilizzare come ottimo concime. Ilcosto complessivo dell’opera sfiora i 5 milioni di euro.
Secondo: buona parte dell’attività si svolge all’esterno dell’impianto soprattutto per l’approvvigionamento della materia prima. La convenzione con gli EE LL, ai fini della tutela ambientale, impone l’utilizzo di sola biomassa vegetale reperibile entro un raggio di 15 km. L’impianto per funzionare richiede una superficie coltivata di circa 300 ha, che l’Azienda gestisce direttamente ossia,con la semina dei cereali, la coltivazione, raccolta, frantumazione (cippatura)e trasporto della massa fino alla Centrale.
Proseguendo nella descrizione. Dall’ingresso principale (cancello sempre chiuso telesorvegliatoa distanza) si accede alla pesa per il controllo della massa organicain entrata che va scaricata direttamente entro i box/trincea di stoccaggio.
Dai box, con macchine operatrici, è trasferita alle bocche di alimentazione del fermentatore (o digestore), provvisto di agitatori per impedire la formazione di grumoli, all’interno del digestore in assenzadi ossigeno (anaerobiosi) e a temperatura controllata (40 °C), un grande numero di batteri degrada la sostanzaorganica.
Dal digestore, tramite tubazioni di acciaio inox, il prodotto è convogliato al decantatore/separatore – cupola visibile a distanza – per la definitiva scissione degli elementi utilizzabili (fase metanigena) biogas, calore e digestato residuo.
Selezionando il solo percorso del biogas, si arriva al filtro e al dispositivo che controlla e impone i valori di pressione, temperatura e umidità previste per alimentare il potente motore a gas (di tipo ad alta efficienza),accoppiato assialmente col generatore di energia elettrica alternata trifase. La potenza disponibile con continuità è di 999 kW, come detto, alla tensione di 230/400 Volt: parte utilizzata per i servizi d’impianto e aziendali (decine di kW) mentre il resto, tramite un trasformatore elevatore di tensione (da 400 V a 20000 V), è convogliato nella rete del distributore locale (Enel), previo rigoroso conteggio – anche a distanza – tramite contatori registratori da parte del GSE (Gestore Sevizio Elettrico) come da giusto contratto per autoproduttori previsto dall’Autority.
Le grandi quantità di calore prodotto dal sistema sono trasferite all’acqua stessa – potabile prelevata dal pubblico acquedotto – che serve per il raffreddamento degli apparati mediante scambiatori. Tale acqua, in partesi utilizza per i servizi interni, mentre la maggior quantità resta disponibile per il teleriscaldamento alla temperatura intorno ai 70-80°C, di cui il Comune di Pavia si è assicurato una certa quantità per il riscaldamento delle Scuole Medie e annessa Palestra distanti 600 metri dalla Centrale.
I residui (digestati), assai contenuti, sono utilizzati per la concimazione dei terreni aziendali.
Per ultimo visitiamo la sala controllo ove sono allocati i monitori e i dispositivi per la campionatura del materiale nelle varie fasi del processo. Non mancano gli indispensabili sistemi di allarme e rilievo anomalie dei vari elementi per la sicurezza Centrale. Primo fra tutti, nel caso di blocco del motore/generatore, il gas di alimentazione è istantaneamente intercettato e deviato nell’apposita torcia che bada a bruciarlo e a disperdere calore e fumi in atmosfera. La Centrale richiede la presenza di almeno un operatore sette giorni su sette per tutto il periodo dell’anno. La manutenzione degli impianti è svolta con cadenza prestabilita da ditte specializzate esterne.
Il commiato e il saluto del nostro Presidente Dallolio, al signor Stefanutti e alla signora Emanuela, avvengono durante un breve momento conviviale che pone termine alla visita.
R. Paravano
*Nota: – kW (kilowatt) indica la potenza di una generica macchina, da non confondere con il kWh (kilowattora) che indica invecel’energia erogata o consumata nel tempo, cioè la potenza moltiplicata per le ore. Nella fattispecie, 0,999 MW (999 kW) equivale alla capacità di fornire energia a 333 famiglie da 3 kW ~.